Costa Ovest da San Francisco a Las Vegas, lungo la bellissima costa di Carmel e Monterey
Se volete vivere anche voi il sogno americano basta munirvi di un passaporto valido e partire, non c’è niente di diverso da quello che non avete già visto nei film: città emozionanti come New York, Las Vegas, Miami, Orlando, San Diego che riescono a farvi innamorare appena arrivati, spettacoli mozzafiato come le cascate del Niagara, i varchi sconfinati del Grand Canyon e i Parchi Nazionali maestosi e sconfinati.
SAN FRANCISCO: 3 notti. È tollerante, colorata, giovane, “easy”. San Francisco parla con mille voci e lo fa con tutti. Diversa da tutte le città americane ci è straordinariamente familiare, anche alla prima visita. Costruita su 43 colline proprio sull’estremità della penisola che separa l’immensa baia dall’Oceano Pacifico, è compatta, facile da percorrere a piedi, respirando senza fretta l’aria di libertà che l’attraversa.
Ed è proprio andando a piedi che ci si accorge come l’anticonformista San Francisco sia capace di comunicare con noi, di parlarci persino attraverso i suoi muri. Saranno i mille bellissimi murales che dagli anni ’30 continuano a raccontare la metropoli californiana attraverso colori e stili diversi, a mettere occhi e volti sulle facciate delle case, lungo i muri dei quartieri popolari, facendo dell’arte un linguaggio on the road. Del resto questa è la patria dei figli dei fiori, della beat generation e della new age; è la terra di scrittori come Jack London, di avventurieri e cercatori d’oro, di ribelli e di intellettuali con qualche goccia di anarchia nel sangue e una visone libertaria e progressista della vita. Scordatevi dunque l’America tradizionalista e puritana dell’east coast. Questa città è un pianeta a parte: piena di musica e di colore, di ragazzi alternativi, di creativi geniali, di scrittori di talento, di ambientalisti intransigenti e di velisti tra i migliori del mondo.
MONTEREY: 1 notte. Si lascia la città imboccando una delle più belle autostrade americane, la 17-Mile Drive, una strada privata che collega Monterey a Carmel attraversando il parco di Del Monte.
CAMBRIA: 1 notte.
SANTA BARBARA: 2 notti. La troviamo sotto le montagne di Santa Ynez, sul canale di Santa Barbara e affacciata sul più grande Oceano della Terra: l’Oceano Pacifico. Il clima è mite e le giornate sono quasi sempre limpide e trasparenti, ci si può rilassare nel suo incantevole paesaggio.
LOS ANGELES: 4 notti. Nessuno sa perchè Los Angeles affascina. La megalopoli californiana sfugge alle definizioni, è una ragnatela di autostrade, è la mecca del cinema, è il lungomare con le palme, è la selva dei grattacieli della downtown, sono i quartieri poveri dove suonano ritmi esotici o le ville faraoniche di Beverly Hills e Bel Air. Diciamocelo: Los Angeles la conosciamo tutti e non la conosce nessuno. Dentro troppi film e troppe serie televisive per non essere familiare, camminiamo per le sue strade e i suoi quartieri quasi come in un percorso nella memoria, eccitati come bambini che ritrovano nella realtà ciò che ne ha nutrito la fantasia e il desiderio. La grande scritta Hollywood troppo imponente per essere kitch, funziona da simbolo, come la Tour Eiffel per Parigi. E poi c’è il lungomare, perché la megalopoli americana è anche una splendida località di mare con spiagge mitiche, dove transitano i tipi più strani, dove nascono e muoiono le mode che condizionano il nostro modo di vivere. Ovviamente d’obbligo la visita degli studios cinematografici per essere parte del mito e non solo spettatori. La visita alla downtown consente di cogliere qua e là scorci della Los Angeles che fu: dal Pueblo de Los Angeles il parco storico che sorge dove nel 1781 nacque la città, alla Avila House datata 1818, la più vecchia casa della metropoli, e alla City Hall, nel suo centro nevralgico e sorprendentemente tranquillo.
LAS VEGAS: 2 notti. Las Vegas è un animale notturno, completamente irriconoscibile alla luce del sole. È fatta di luce, di architetture folli che hanno un senso solo se vengono trasfigurate dalle ombre della notte. Vegas è una sorta di non luogo, un sogno o un incubo nato in mezzo al deserto. È una città impossibile, immaginata e voluta da un gangster pieno di fantasia e di fiuto, Bugsy Segal, che nel 1964 vi aveva aperto il primo casinò. Non ci sono stelle nel cielo di Las Vegas tanta è la luce che la città del gioco e del piacere proietta nel suo “particolare” universo. Non ci sono regole, né sonno, né pace, né limiti nelle sue notti. Per conoscerla bisogna perdersi e… mettersi letteralmente “in gioco”. I Grand Hotel dello Strip sembrano immensi luna park, città dei balocchi in formato “adults only”. Ci sono Venezia in miniatura, una svettante tour Eiffel, vulcani che eruttano luce, pirati che sparano cannonate, una riedizione di Roma antica che fa vergognare Cinecittà. Per non parlare dei faraoni, del ponte di Brooklyn e della Statua della Libertà. Ma se per caso vi svegliate un mattino con la voglia di vedere Las Vegas “nuda” delle sue luci e delle sue follie potreste ritrovarvi fuori dal sogno e scoprire qualcosa della vecchia città di frontiera, dura, piena di contrasti, di gallerie d’arte e di negozi alternativi, di cappelle matrimoniali, di tattoo shop e mostre di altissimo livello. Fuori dai tavoli da gioco, lontano dalle slot machine c’è un altro mondo che la luce non perdona: l’altra faccia del peccato. Vale la pena.